Sono in terapia
22 febbraio 2019
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Il rumore dei miei passi sull’asfalto mi fa nascere un sorriso, conosco ogni centimetro dei miei sentieri e non ho paura di andare anche sola, anzi cerco proprio un angolo per stare sola col rumore dei miei passi, ma non sono sola mai! ad ogni angolo che svolto incontro uno di noi, siamo in tanti, noi… popolo di runners:

“cosa si fa oggi? io ho un’ora… io 50 minuti non di più…ma io preferirei stare in zona… casomai se vuoi ci aggiungi qualcosina” , poi si parte, chi davanti chi dietro, perché questo è il momento giusto per parlare e per ascoltare, poi le coppie si mischiano, due chiacchiere, sottili, veloci, ritmate fra un respiro e l’altro, sento le loro voci, si lamentano, si sfogano… questa non è corsa, questa è terapia di gruppo! Ognuno espone malumori e novità che ha vissuto, i figli, i traguardi professionali, i fallimenti, le cazzate, ognuno ascolta come una spugna e dispensa consigli se può… il detersivo giusto per il sudore incallito, come sturare un lavandino dallo scarico pigro, dove fare l’apericena più ricco, le parole da usare per esserci nei momenti di difficoltà. Ognuno esplora le vite degli altri, i malumori, le novità, le speranze, e capisce che non è solo, qualsiasi sia la sua difficoltà di oggi, ha attorno chi l’ha già vissuta o la sta vivendo, e ascolta, alla ricerca di un consiglio non richiesto ma prezioso, non professionale ma efficace perché vero. È una giostra, un’altalena di parole e falcata e respiri affannati.

È un appuntamento immancabile ormai, un racconto a episodi, e quando si perde qualcosa… poi si recupera… e quando si perde qualcuno… si rimpiange, ma si prosegue.

Poi uno ad uno ci riaccompagnamo a casa, srotolando la strada in un percorso a ritroso tra le vie della città, stanca ma felice, sudata ma mai bella come ora, soddisfatta del tempo dedicato a noi stessi.

Ciao amiche mie, abbiate pazienza: gli uomini non cambiano, ma non si riesce a farne a meno e forse ci piacciono così, i figli crescono e si trasformano in esseri sconosciuti che abitano le nostre case e mangiano alle nostre tavole, ma continueremo ad amarli qualsiasi cosa facciano, i colleghi sono stronzi, inutili e insensibili, ma il lavoro è lavoro! a volte siamo “colleghe” di qualcuno anche noi…

Vivere è galleggiare anche sopra a ciò che non ci va, cercando di non bagnarsi mai e non assorbirne l’essenza, e, a volte, saper correre via.

Senza nemmeno dirlo sappiamo già che l’appuntamento è per settimana prossima, stesso posto stessa ora, per i nostri 10km di terapia di gruppo!

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Il rumore dei miei passi sull’asfalto nel silenzio riconquistato della mattina, mi riaccompagna a casa, ora vado a ruota libera, sento il fiato corto e miei pensieri vanno leggeri, ripenso a tutte le cose che ci siamo dette. Dagli amici è bello anche sentirsi criticare. Ora corro e sono felice. Tutto è esattamente dove dovrebbe essere: le scarpe da corsa ai piedi… e via!!!

Nelle orecchie solo il rumore dei miei passi sull’asfalto, mi fa nascere un sorriso, conosco ogni centimetro dei miei sentieri e non ho paura di andare, anche sola.