NATE PER CORRERE
14 maggio 2017
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Essere una donna, vuol già dire di per sé, essere di corsa. Come sarebbe possibile altrimenti che, svegliandosi contemporaneamente, lei esca di casa perfettamente vestita pettinata e truccata con pranzo pronto nella borsa, sistemati i figli, organizzata la giornata di tutti, tacco altisonante ai piedi, e lui abbia invece fatto appena in tempo a radersi… e col taglietto? Non è possibile con calma, riuscire a fare tutto, bisogna per forza correre! In più mettici: il pranzo importante da cucinare, l’irrinunciabile aperitivo con le amiche, i capelli da stirare (per forza se no sembro una strega), tutto in una concatenazione di eventi che per forza accadranno anche contro la nostra volontà. Eventi detti “a cascata”, cioè che alla fine della giornata, ti cascano le braccia. Tutto ciò conferma un’unica teoria, o meglio un assioma: la donna è nata per correre.

Contemporaneamente il metabolismo che cambia (seppur non richiesto), ti impone di trovare un angolo di tempo, e voglia, e energia, per inserire lo sport. La corsa direi, perché è risaputo che correre è il modo più semplice per rimettersi e rimanere in forma, lo puoi fare dappertutto, non costa nulla. Però la definizione di “semplice” l’ha decisa qualcuno che forse non lo fa. Non è semplice iniziare, è faticoso e a tratti deludente. E anche sul “non costa nulla” avrei qualcosa da ridire (sai solo tu quanto ti costa alzarti un’ora prima la mattina per uscire a correre…) Ma con i giusti consigli e forti motivazioni tutto è possibile! Ecco quindi che, un esercito di giovani donne, si arma di scarpette da running (unica arma a disposizione contro questo incessante procedere del tempo) e al grido di “si può fare!!!” comincia la marcia contro il nemico.

Prima qualche bella uscita di camminata a passo svelto, poi qualche minuto di timida corsa intervallata alla camminata, poi le prime uscite di corsa vera e propria.

A che ritmo? Mi ritengo fortunata se sopravvivo… per ora l’unico ritmo che conosco è quello della musica che mi spara nelle orecchie!

Bellissime le prime sensazioni legate alla corsa, l’attenzione meticolosa legata alla preparazione, il reggiseno tecnico, se no si rovina la pelle, la maglietta giusta, traspirante, il pantalone tecnico, le cuffiette nelle orecchie e poi… l’aria fresca mattutina sulla pelle, la conquista di volta in volta di qualche minuto in più di corsa, i muscoli che bruciano sotto il getto della doccia, quella sensazione di aver fatto qualcosa di eccezionale.

Soddisfazione appagante ed energizzante.

La panacea di tutti i mali.

Ed era lì appena fuori dalla porta di casa.

Un pizzico di coraggio, una buona dose di volontà, e un po’ di costanza. Certo prima di essere una runner ce ne vuole… il fisico scolpito e asciutto di certe appassionate al running è davvero invidiabile, i muscoli lunghi e scattanti sottopelle, praticamente inarrivabili…

ma forse no. Forse è sufficiente avere in testa di poter raggiungere un traguardo, ed iniziare a lavorare su se stesse per riuscirci, forse se si compie questo scatto di qualità, che ti rende migliore, avendo la capacità di incastrare tutto con artifici da woman MULTITASKING, già ci si può sentire una vera runner. Perché non è la quantità di kilometri che infili uno dopo l’altro a fare la differenza, ma piuttosto la loro qualità, il beneficio che ne ricavi. Quella sensazione di essere al posto giusto al momento giusto, anche in pantaloncini in un parco, anche madida di sudore, fiera di essere donna e quindi nata per correre, ma non solo dietro agli impegni e alle cento cose da fare quotidiane, e allora correte donne correte!