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DE-CIDERE
1 novembre 2019
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Sta arrivando il freddo, l’umidita, l’autunno, le strade sudate di galaverna, scivolose e fredde, e come ad ogni cambio di stagione ci sarà chi “stava meglio prima” e chi “finalmente, era ora”, si perché  il runner non è vero che sta sempre bene, che non sente l’acqua addosso o il freddo o il caldo, ognuno ha la sua temperatura preferita il suo percorso, misto o piatto che sia, e nel corso dell’anno sono tanti i giorni in cui si potrebbe stare a casa comodi piuttosto che uscire a correre sopra alla giornata, ripercorrendo la giovane storia appena trascorsa, ma il runner sa che è sempre meglio fare, provare, correre, piuttosto che no. Con qualsiasi condizione climatica. Forse perché la gomma delle scarpe da running ci segue attraverso i nostri pensieri e, come una gomma da disegno, semplicemente, li cancella, là dove sembrano brutti o sbagliati o fuori luogo… e ti libera la mente.

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Così benvenuta alla manica lunga, all’antivento, alla calzina alla caviglia, benvenuti ai guantini e allo scaldacollo, pronti ad affrontare l’ennesima ora di corsa sotto qualsiasi intemperia la sorte ci abbia riservato, per poter di nuovo dare agli altri la sensazione di saper sempre cosa fare, che cosa è giusto e cosa no, di essere così sicuri di tutto, è la naturale conseguenza all’abitudine di prendere decisioni secche senza temporeggiare, senza rimandare, quando corri tutto scorre più veloce, il passo, il percorso, il pensiero, è così che si riesce a fare in tempo a fare tutto, con decisione, ed in effetti de-cidere significa proprio tagliar via, mozzare. E alla fine si arriva a sembrare quasi un’onda che si trascina gli altri dietro sé, col suo moto perpetuo, naturale e apparentemente sempre uguale, ma non è così. Ogni giorno è una scelta quella di indossare le Brooks ed andare coraggiosamente a ripercorrere le strade, per cancellare tutto ciò che non va. Con fermezza, con fatica, con dolore, ma con coraggio srotolare… sentieri e pensieri, percorsi, per avere lo spazio per ricominciare. Ci sarà chi “stava meglio prima” e chi “finalmente, era ora”, ma è sempre il momento giusto per de-cidere, tagliar via, mozzare.