Trasparenze
31 dicembre 2017
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Giro nella verde brianza e cerco nell’aria fresca, la verità, e, almeno tra le persone che conosco, cerco quella trasparenza che solo lo sport sa dare, ma in una giornata come questa tutto ciò diventa impossibile, forse c’è in calendario una gara, e ciò che lo rende impossibile è… il PREgara. Sono strani esseri i runner, progettati per la fatica, perfezionisti instancabili nelle preparazioni, pretenziosi nei risultati, eppure il runner, nonostante abbia ore ed ore di allenamento accumulato, che hanno gettato le fondamenta della sua sicurezza, chilometri e chilometri fatti e messi lì come gradini uno sull’altro, a raggiungimento della sua autostima, nonostante gli innumerevoli traguardi tagliati, a testimonianza di successi e soddisfazioni intascate a mani basse… nonostante ciò nel famigerato PREgara si presenta con addosso una maschera, il runner fondamentalmente è fragile, insicuro, eternamente insoddisfatto. Da questi esseri umani, così vicini alla perfezione fisica e alla forza caratteriale, non mi aspetto queste frasi, dette guardandomi dritto negli occhi, tipo “non ho dormito niente non sto nemmeno in piedi”, come farò a correre?” oppure “raffreddorino trascurato ed ora è bronchite, ma non ho febbre, provo a correre” e ancora “sono ferma da un po’ corricchio, ma la faccio tanto per fare..” e poi inspiegabilmente il miracolo dello sport, sciamano guaritore di ogni male, sulla classifica finale leggo nei risultati medie dal 4.30, 4.45 al 5… non male per dei moribondi, zoppi e affetti da grave dispnea!!!

Ecco, quello che ho imparato quest’anno è che   ci sta che in gara uno poi tira fuori il meglio ma, questo mettere le mani avanti sempre e comunque, è poco realistico, è offensivo nei confronti di sé, è una fiaba che racconti a te stesso per calmare l’ansia da prestazione? Questo è quello che ti auguro per il nuovo anno, imparare a gestire… tutto, sai, runner, il mondo è pieno di giovani uomini e donne, che loro malgrado, hanno incontrato nel loro percorso, la sfortuna vera della malattia, dell’infortunio, gente che vorrebbe ma non può, per tutti loro, che sono fermi ai bordi delle strade e ti guardano passare correndo, non è giusto che tu abbia negli occhi questa insoddisfazione, questa finta tristezza!

Sorridi!

Sii felice di te stesso e di ogni tuo risultato! Quello che ti auguro per il nuovo anno è la consapevolezza della fortuna che hai nel poter uscire e correre, respirare, vivere, sano e felice.

“un corpo che corre è un’opera d’arte in movimento” portatori inconsapevoli e sani di felicità, di salute, di sport.

Buon anno.