L’estate chiede relax, riposo, rigenerazione, elogio alla lentezza, ed io ce l’ho messa tutta da parte mia, ed ero tranquilla tranquilla in relax sulle sponde del mio solito laghetto a crogiolarmi al sole dolce del mattino collinare,

ma improvvisamente il mio orecchio è stato rapito da un suono ritmico e, per me, rilassante, la bracciata del nuoto splasc splasc splasc… poi il mio sguardo è stato attratto da un ribollio del lago, in lontananza vedo qualcosa e cerco di mettere a fuoco ma… niente. Non vedo. Il mostro di Lochness non può essere, forse un luccio, o una tartaruga di lago…

L’estate chiede relax, riposo, rigenerazione, per molti ma non per tutti. Passano proprio sotto ai miei occhi due nuotatori nel lago, niente di male, niente di strano, anch’io tra l’altro spesso me la faccio questa traversata, ma questi due sono praticamente vestiti, con scarpe e canottiera…

Poi alle mie spalle sento una voce che ci chiama e ci saluta, e con tono molto tecnico ci racconta… chi c’è in acqua? Il Luca Mazzon e l’Antonello, si fanno una traversata a nuoto e un giro di corsa sulla ciclopedonale anello che costeggia il laghetto, poi di nuovo nuoto, poi di nuovo corsa… ma che bellissima domenica!

I ruoli sono questi: due atleti e un preparatore tecnico: Vito, che li segue di corsa anche durante il tratto che loro fanno a nuoto, poi un punto di ristoro dove la Gio e Asako li attendono col sorriso sulle labbra… cosa chiedere di più? Già c’eravamo anche noi che un  po’ correndo un po’ chiacchierando gli abbiamo fatto da supporter.

E infine la salita al cornizzolo per il meritato relax sul pratone, e per guardare tutti dall’alto in basso! Fatto anche questo.

Conoscendo la follia che invade il sangue dei runner potrebbero anche aver fatto poi la discesa col parapendio, ma non ne ho notizie certe!

Peccato che non ho portato gli occhialini.