completaMENTE
17 novembre 2018
0

Il corpo non mente, è la mente che mente, col suo carico di ragionamenti, si concentra sui fatti, lavora, macina pensieri, presupposti, possibilità e rielabora la realtà per darti un risultato che sia accettabile, non doloroso, ma che sia la soluzione adatta al momento. Una realtà trasformata ma accettabile.

Il corpo non mente invece. Il corpo dà segnali inequivocabili. Hai caldo, sudi. Hai freddo, tremi. Se il dolore c’è lo senti. Se c’è fatica la senti. Il caldo il freddo, un crampo. Poi la mente con le sue abilità rielabora i messaggi e mente per te, per farti ottenere quello che vuoi, per portarti fino alla fine. Ti fa continuare anche quando sei stanco… non ti fa mollare, per raggiungere il tuo scopo, ma ti riempie di menzogne. Ti nasconde i dolorini, l’emozione che toglie il fiato la chiama adrenalina… cambia nome alle cose per renderle accettabili, ma la realtà non cambia.

Non è vero che non si fa fatica a correre, la fatica la senti già sulle gambe al 15esimo, così come la sentivi durante gli allenamenti e le ripetute in salita, ma ti ci sei abituato, hai imparato a gestire la tua debolezza, a sopportare il dolore. Quindi allenamento è sopportazione? Accettazione? Gestione? Autocontrollo? Capisci di soffrire, decidi di fermarti, vedi il limite e lo accetti, ma c’è qualcosa di più: è la volontà di oltrepassarlo, a costo di fare fatica, anzi col coraggio di voler fare fatica.

È la consapevolezza della paura e in contemporanea la decisione di continuare.

La mente con le sue menzogne ti dà la forza che ti permette di affrontare situazioni difficili.

Coraggio deriva dal latino: cor cuore.

Il coraggio è mettere il petto, il cuore, a disposizione dell’incerto, del pericolo, del sacrificio, non è l’assenza di paura, ma sapere che c’è qualcosa di più importante della paura: sorpassarla per raggiungere il tuo obiettivo.

In ognuno di loro c’è, alla linea di partenza, quella sensazione bruciante di paura… adrenalina.

Dunque gli sportivi non sono altro che uomini  coraggiosi? Al pari dei cavalieri medievali, che a difesa di un ideale, partivano ammassati in squadroni andando contro una probabile sconfitta, ma fieri di esserci e determinati a vincere. Determinati a dimostrare la giustezza del proprio ideale. I runner nelle gabbie di partenza della gara scalpitano in attesa di dimostrare a se stessi e agli altri quanto sia valso il loro allenamento, quanto sia giusto il loro atteggiamento, quanti chilometri faranno con le gambe, quanti con il coraggio e quanti coperti di menzogne…

Gambe, cuore, testa. È la contemporaneità di questi elementi che crea il giusto equilibrio perché la corsa sia piacevole e soddisfacente. Runners persone complete.